Dov’è la casa del mio amico? (Khaneh-ye doust kojast?)

Titolo: Dov’è la casa del mio amico?

Titolo originale: Khaneh-ye doust kojast?

Regista: Abbas Kiarostami

Principali attori: B. A. Poor, A. A. Poor

Anno: 1987

Paese: Iran

Dov'è la casa del mio amico?

Dov’è la casa del mio amico?

Sarà un mio chiodo fisso, ma sono convinto che la semplicità, nei casi in cui fa rima con chiarezza, sia uno dei massimi pregi che un’opera d’arte possa vantare. Detto questo, è anche vero che tra le mie pellicole preferite figurano opere come Il settimo sigillo, 2001. Odissea nello spazio o Quarto potere, ciascuna delle quali offre una mole impressionante di riflessioni e di spunti.

Ma la semplicità resta un pregio, ed è il primo che mi è venuto in mente quando ho visto Dov’è la casa del mio amico? La storia è presto detta: tornato a casa dalla scuola, Ahmed si accorge di aver preso per errore il quaderno del compagno Mohamed Nemazadeh. Sapendo che Mohamed, già una volta aspramente redarguito dal maestro, se il giorno seguente si presentasse senza i compiti svolti verrebbe espulso, Ahmed cerca di riportargli il quaderno. Unico dettaglio: non sa dove abiti.

Dov'è la casa del mio amico?

Dov’è la casa del mio amico?

Al cuore del film risiede una nemmeno troppo implicita critica alle diverse declinazioni assunte da un sistema autoritario di potere che esige obbedienza, un sistema che ha i suoi centri nella scuola, nella famiglia (nella figura della madre, che cerca di ostacolare il generoso proposito di Ahmed) e nel rapporto tra generazioni (si veda il dialogo di Ahmed con il nonno).

Dov'è la casa del mio amico?

Dov’è la casa del mio amico?

D’altra parte a noi spettatori non viene lasciata alcuna possibilità di lasciare il fianco di Ahmed: siamo dalla sua parte, che lo vogliamo o no. Lo seguiamo (per lo più in tempo reale, nonostante la brevità complessiva del film) mentre percorre a zigzag le colline polverose dell’Iran settentrionale, mentre corre per stradine strette di piccoli borghi, mentre chiede timidamente a qualche abitante se sa dove viva l’amico.

Dov'è la casa del mio amico?

Dov’è la casa del mio amico?

Certamente sono influenti su Dov’è la casa del mio amico? moduli del linguaggio neorealista (non ultima la scelta di attori non professionisti), mentre dal punto di vista tematico un modello è probabilmente I 400 colpi (Truffaut, 1959). L’influenza di quest’opera, a propria volta, è evidente su gran parte del cinema persiano contemporaneo, a partire dalle opere successive di Kiarostami.

Postilla sul colore. La scelta cromatica del regista opta in questo film per i colori sfumati: rifuggiti i confini netti e indiscutibili, le tonalità tendono a sovrapporsi e a compenetrarsi. Il tutto con una prevalenza di sfumature di marrone (ma soprattutto nelle scene a scuola e a casa c’è molto pervinca e denim) tendente al rosso pompeiano e talvolta al color sabbia.

 
1)       Interesse dell’argomento trattato: soggetto 8
2)       Originalità 7
3)       Profondità d’analisi della storia narrata e chiarezza 6
4)       Sceneggiatura 7
5)       Ritmo, equilibrio costruttivo, iteratività 5
6)       Montaggio e regia 6
7)       Fotografia 7
8)       Colonna sonora e effetti 6
9)       Attori: interpretazione 7
10)   Grado di apprezzamento collettivo 7
11)   Forza di coinvolgimento 6
12)   Capacità di suscitare emozioni e/o riflessioni 7

La pagina di Dov’è la casa del mio amico? su IMDb è disponibile al link http://www.imdb.com/title/tt0093342/?ref_=fn_al_tt_1

 

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